Trekking a San Pietro sopra Civate: un’esperienza rigenerante tra natura, spiritualità e storia millenaria

Scoprire San Pietro al Monte: un sentiero che parla al cuore

Chi cerca un’escursione capace di fondere paesaggio, storia e spiritualità troverà nel trekking a San Pietro sopra Civate un’esperienza davvero unica. Non si tratta solo di una passeggiata tra i boschi o di una gita fuori porta: è un piccolo pellegrinaggio interiore, un viaggio che comincia ai piedi del Monte Cornizzolo e che culmina nell’incanto silenzioso dell’Abbazia di San Pietro al Monte.

A pochi chilometri da Lecco e facilmente raggiungibile anche da Milano o Como, questo percorso si snoda tra faggi, castagni e rocce affioranti, seguendo una vecchia mulattiera lastricata che da secoli accompagna i passi di viandanti, escursionisti, pellegrini e curiosi.

Dove si trova San Pietro sopra Civate e come arrivarci

Il punto di partenza più noto per questo trekking è la frazione Pozzo di Civate, un piccolo borgo alle porte del Lago di Annone. Qui, tra case in pietra e viuzze strette, si respira ancora l’aria semplice e autentica di un tempo. Si può lasciare l’auto nei parcheggi predisposti in paese, seguendo le indicazioni per il sentiero n.10 o n.15, due varianti ben segnalate che conducono alla meta.

Arrivare a Civate è molto semplice: da Milano si impiega circa un’ora d’auto, percorrendo la SS36 fino all’uscita “Civate”. Da qui, in pochi minuti si raggiunge la zona di partenza, dove il sentiero comincia a salire dolcemente, quasi fosse un invito a lasciarsi alle spalle la frenesia urbana.

Unica attenzione che dovete avere è nel parcheggio, in quanto il comune è “molto attento” al rispetto delle regole e se fate un parcheggio selvaggio rischiate la multa.

Un sentiero che accarezza i sensi: la salita lungo il percorso n. 10

Il sentiero principale per raggiungere San Pietro sopra Civate è il numero 10, una mulattiera larga e ben mantenuta che si arrampica per circa 2,3 km, con un dislivello di circa 360 metri. Il tempo medio per completare la salita è di 45-60 minuti, ma ogni passo invita a rallentare, a guardarsi intorno, a respirare a pieni polmoni.

Il bosco accompagna silenziosamente l’escursionista. Nei mesi primaverili è un tripudio di colori: i primi fiori di campo, il verde tenero delle foglie, il canto degli uccelli nascosti tra i rami. In autunno, invece, la natura si trasforma in un tappeto dorato e rossastro, offrendo scorci da cartolina ad ogni curva.

Il sentiero è semplice, adatto anche a chi non è particolarmente allenato, purché con un minimo di abitudine al camminare in salita. Non mancano tratti più ripidi o tratti scivolosi in caso di pioggia, per cui sono consigliate scarpe da trekking robuste e, nei periodi più umidi, anche bastoncini da escursionismo.

Dati Tecnici della salita da Civate:

Partenza: Civate, loc. Rii (315m slm)

Arrivo: San Pietro al Monte (622m slm)

Dislivello: 307 metri 

Durata: 45 minuti circa

Un’alternativa panoramica: il sentiero n. 15 da Suello e ritorno ad anello

Chi cerca un’escursione leggermente più articolata, può optare per la variante del sentiero 15, che parte da Suello e attraversa la zona di Priel, arricchita da una bella Via Crucis in pietra. Il percorso è più immersivo, con salite e discese che si alternano tra boschi e radure, e offre punti panoramici spettacolari sul Lago di Annone, sul Monte Barro e su tutta la Brianza sottostante.

La bellezza di questa variante è che permette di creare un anello: si può salire da un lato e scendere dall’altro, scoprendo così due percorsi diversi nella stessa giornata. Lungo il cammino si incontrano anche aree picnic perfette per una sosta, e punti dove l’ombra e il silenzio invitano alla meditazione o a una semplice pausa di contemplazione.

Dati Tecnici della salita da Suello:

Partenza: Suello, loc. Borima (270m slm)

Arrivo: San Pietro al Monte (622m slm)

Dislivello: 352 metri 

Durata: 1h e 15 minuti circa

L’Abbazia di San Pietro al Monte: una meraviglia fuori dal tempo

Quando si raggiunge finalmente la sommità del sentiero e si spalanca il prato che accoglie l’Abbazia di San Pietro al Monte, si ha l’impressione di entrare in un’altra dimensione. Il silenzio è quasi assoluto, interrotto solo dal fruscio del vento tra i rami o dal canto di qualche uccello. E proprio lì, davanti agli occhi, si staglia questa straordinaria struttura romanica, in perfetta armonia con la natura che la circonda.

L’Abbazia si erge a 630 metri di altitudine, su una terrazza naturale che domina la Valle dell’Oro. La sua posizione non è casuale: si racconta che il principe longobardo Adelchi, figlio del re Desiderio, abbia voluto erigerla dopo un evento miracoloso. Secondo la leggenda, durante una battuta di caccia, un cinghiale bianco avrebbe indicato il luogo dove Dio desiderava la costruzione di un tempio.

Ed è proprio qui, tra storia e mito, che nasce uno dei complessi monastici più affascinanti della Lombardia.

Un gioiello romanico tra affreschi, simboli e spiritualità

La struttura principale è costituita dalla basilica di San Pietro, a cui si affiancano l’oratorio di San Benedetto e i resti del monastero. L’interno della chiesa è sobrio ma estremamente suggestivo: le navate scandite da colonne, la cripta, l’altare e soprattutto gli affreschi e i bassorilievi in stucco raccontano un linguaggio iconografico potente e misterioso.

Uno degli elementi più celebri è il ciclo pittorico raffigurante il Cristo in gloria, circondato da angeli, santi e scene dell’Apocalisse. Si tratta di opere databili tra XI e XII secolo, perfettamente conservate e immerse in un’atmosfera di raccoglimento che emoziona anche il visitatore meno esperto di arte.

La visita all’interno è gratuita durante i festivi grazie alla presenza dei volontari dell’associazione “Amici di San Pietro”. Nei giorni feriali è possibile organizzare una visita guidata su prenotazione. L’apertura è soggetta a stagionalità, per cui è consigliabile informarsi prima di partire.

Cosa fare e vedere nei dintorni dell’abbazia

L’abbazia è già di per sé una meta ricca di bellezza e contemplazione, ma il contesto in cui si trova offre molto di più. I prati circostanti sono ideali per un picnic, per distendersi al sole o semplicemente per contemplare il paesaggio. Da alcuni punti, lo sguardo spazia sul Lago di Annone, il Monte Cornizzolo, il Resegone e, nelle giornate più limpide, persino sulla grande pianura padana.

I bambini possono giocare liberamente, mentre gli adulti si rilassano leggendo o ascoltando i suoni della natura. Per chi desidera allungare la camminata, sono presenti ulteriori sentieri escursionistici che si diramano da qui verso altre mete panoramiche e spirituali, come il Monte Cornizzolo, frequentato anche dagli appassionati di parapendio.

Quando andare: stagioni migliori per il trekking a San Pietro sopra Civate

Il trekking a San Pietro sopra Civate è praticabile tutto l’anno, ma ci sono stagioni che regalano un’esperienza ancora più affascinante:

  • Primavera: la natura si risveglia, l’aria è profumata, il sentiero è fiorito.
  • Autunno: colori caldi, foglie che scricchiolano sotto i piedi e panorami infuocati.
  • Estate: piacevole per chi parte al mattino presto, ma attenzione al caldo e all’esposizione solare.
  • Inverno: escursione affascinante ma più impegnativa se ghiaccia o nevica. La neve rende il paesaggio incantato, ma servono scarpe adeguate.

Cosa portare con sé: l’attrezzatura giusta per vivere l’esperienza al meglio

Non serve essere alpinisti esperti, ma un po’ di preparazione può fare la differenza. Ecco cosa non dimenticare nello zaino:

  • Scarpe da trekking con buona aderenza
  • Bastoncini da escursionismo (consigliati soprattutto in discesa)
  • Acqua (c’è una fontanella lungo il percorso ma meglio non contare solo su quella)
  • Uno snack o pranzo al sacco
  • Cappellino, crema solare e occhiali da sole (in estate)
  • Un k-way o giacca antivento (in autunno o primavera)

Accessibilità, parcheggi e consigli pratici

Come già accennato, i parcheggi a Pozzo e Rii sono limitati, soprattutto nei fine settimana. Il consiglio è di arrivare presto o, se possibile, utilizzare mezzi pubblici fino a Civate e poi proseguire a piedi.

Il sentiero è adatto anche a famiglie con bambini, a patto che siano abituati a camminare e che non si usino passeggini. Molti scelgono di portare i bimbi più piccoli in marsupio o zaino da trekking. I cani sono i benvenuti, purché al guinzaglio.

Escursioni nei dintorni: prolungare la giornata

Per chi ha tempo e fiato, la zona di Civate è un vero paradiso per gli amanti della montagna “a misura d’uomo”. Tra le escursioni più apprezzate:

  • Monte Cornizzolo: salita più impegnativa ma con panorami ampi
  • Monte Rai: ideale per chi vuole estendere il trekking con un anello
  • Corno Birone: un po’ più tecnico, ma molto affascinante

Tutti percorsi segnalati e ben mantenuti, perfetti per una giornata di sport e natura.


FAQ – Tutto quello che c’è da sapere sul trekking a San Pietro sopra Civate

1. Quanto tempo ci vuole per salire all’Abbazia di San Pietro al Monte?
In media circa un’ora dal parcheggio, con un ritmo tranquillo.

2. È adatto ai bambini?
Sì, purché abituati a camminare. Niente passeggini. Meglio lo zaino porta-bimbo.

3. Si può portare il cane?
Sì, il sentiero è pet-friendly. È però necessario tenerli al guinzaglio.

4. Si può visitare l’interno dell’abbazia?
Sì, la domenica e i festivi grazie ai volontari. Nei feriali, solo su prenotazione.

5. Quale sentiero scegliere tra n. 10 e n. 15?
Il n. 10 è più semplice e diretto. Il n. 15 è più panoramico e ad anello.

6. Serve attrezzatura particolare?
Solo scarponcini da trekking, bastoncini se vuoi più stabilità, e acqua.

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