Trekking al Rifugio Elisa - Salendo da Mandello - Racconti di Trekking e le mie passioni

Se sei alla ricerca di una bella escursione ai piedi del Grignone non puoi non valutare un trekking al Rifugio Elisa partendo da Mandello, o meglio da una sua frazione Rongio.

Non è un sentiero adatto a tutti in quanto richiede oltre tre ore di camminata per salire ed è quindi sconsigliato a chi non abbia una buona preparazione fisica o perlomeno che non sia pronto ad affrontare 3 ore quasi ininterrotte di salita per colmare il dislivello di 1.165mt che ci separano dall’obiettivo finale.

Dove parcheggiare

Per raggiungere il Rifugio Elisa possiamo parcheggiare sopra Mandello in località Rongio. Ci basterà impostare sul nostro navigatore Rongio e non appena sulla destra troviamo il campo sportivo parcheggiare (sono disponibili due parcheggi uno sopra e uno sotto al Campo). Noi abbiamo parcheggiato in quello sotto e arrivando alle 8.00 circa in una domenica di settembre abbiamo trovato diversi parcheggi liberi.

Percorso e difficoltà di salita

Lasciata la macchina al parcheggio cominciamo a salire lungo la strada asfaltata. Dopo poche centinaia di metri troviamo una chiesetta sulla destra e il Bar Simone sulla sinistra, ecco entriamo in questa piazzetta e troveremo il cartello piccolo per il rifugio Elisa.

Non facciamoci ingannare dal cartello grande che indica Rifugio Rosalba, noi in piazzetta dobbiamo tenere la sinistra e troviamo subito l’imbocco del sentiero 14.

La parte iniziale del sentiero è una mulattiera in falso piano che dura circa 10 minuti e che un pò ci illude. Dopo questo breve tratto in falso piano arriviamo ad un ponticello da cui è possibile ammirare un torrente dall’acqua spettacolare.

Acqua limpida lungo il sentiero verso il Rifugio Elisa.

Dopo aver ammirato lo spettacolo abbandoniamo la strada easy e cominciamo la salita con una serie di gradoni e una pendenza costante che ci accompagnerà per il resto dell’ascesa.

Dopo circa 40 minuti di salita arriviamo alla Grotta Ferrera (540 m) dove possiamo ristorarci bevendo un sorso dell’acqua freschissima che sgorga ed eventualmente riempire la nostra borraccia. Sarà l’unica occasione di fare rifornimento durante la salita lungo il sentiero (abbiamo visto un cartello sorgente dopo ma non abbiamo verificato quanto fosse fuori rotta).

Sorgente Grotta Ferrera o dell’acqua bianca

Giusto il tempo di ristorarci e si riparte, da questo punto in poi la salita si fa ancora più dura. Giunti però a circa metà percorso (dopo 1.5h circa) cominciamo a intravedere la nostra meta in lontananza e ci da un pò di morale.

La salita rimane costante alternando tornanti a gradoni e troveremo solo un tratto di 500/600 mt circa in falso piano lungo tutto il percorso.

Dopo circa 3h di cammino finalmente svoltato l’angolo vediamo il rifugio e inizia forse il pezzo un pò più esposto del sentiero.

In sintesi a parte le 3 h abbondanti che abbiamo impiegato per arrivare al rifugio Elisa il sentiero lungo tutto il percorso è ben tracciato e anche nei punti più “ostici” si è in sicurezza. Ovviamente è necessario prestare sempre la massima attenzione ed essere dotati dell’attrezzatura da trekking per affrontare un’escursione in montagna.

Se avete dubbi, quella sotto è la vista che ci si apre quando siamo arrivati al rifugio Elisa per cui siamo ripagati della fatica fatta.

Pranzo al Rifugio Elisa

Il rifugio Elisa offre 4-5 tavoli all’esterno e altrettanti all’interno. Il menù è abbastanza vario e nella giornata che siamo stati noi offrivano anche un humus di ceci.

Noi invece siamo andati su qualcosa di più “porco” e abbiamo preso pizzocheri, tagliere misto di formaggi e salumi e dolce.

Nel complesso abbiamo mangiato bene e speso il giusto.