Tra i rifugi delle Orobie Bergamasche, uno di quelli che non avevo ancora visitato era il Rifugio Curò. Fino ad oggi, le mie escursioni si erano sempre concentrate sul Rifugio Coca, ma questa volta abbiamo deciso di scoprire nuove viste e sentieri, partendo da Valbondione. La nostra scelta si è rivelata una piacevole sorpresa, soprattutto dopo una deludente esperienza al Rifugio Laghi Gemelli.
Dove Parcheggiare
Il punto di partenza consigliato è Valbondione, lo stesso utilizzato per il Rifugio Coca. Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio del centro sportivo, preoccupandoci di ritirare il ticket alla macchinetta. Prima di iniziare l’escursione, ci siamo concessi un caffè al Bar Ambra, dove la barista ci ha accolto con un sorriso caloroso, un piccolo rituale che rende il trekking ancora più piacevole.
Il percorso verso il rifugio Curò
Dopo aver lasciato l’auto, ci siamo incamminati in salita seguendo le indicazioni per il Rifugio Coca, proseguendo lungo via Beltrame fino a raggiungere la teleferica. Il sentiero, ben segnato, si snoda tra boschi e radure, regalando scorci panoramici sulle montagne circostanti.
Il percorso è ideale per chi ama trekking di media difficoltà, con un mix di salite e tratti più pianeggianti che permettono di godersi la natura e fotografare i paesaggi mozzafiato delle Orobie.

Li imbocchiamo un sentiero alla nostra destra che ci porterà all’imbocco del sentiero.

La salita si fa subito impegnativa e non molla un attimo per i primi 20 minuti fino a quando non incroceremo la mulattiera che sale dal paese.

Qui troviamo il secondo cartello che ci indica Rifugio Curò 2h e 40 minuti, si continua a salire in maniera decisa.

Finalmente, il percorso diventa un po’ più agevole e la salita si fa leggermente meno ripida e più dolce.

La mulattiera ci accompagnerà per una mezz’ora circa fino a giungere ad un’altra teleferica da cui è possibile anche ammirare le cascate del Serio.

Da qui la strada diventa più impegnativa ed il sentiero si fa un pochino più stretto.

La strada verso il rifugio non presenta grandi difficoltà tecniche se non l’ultimo pezzo che è esposto ma comunque il sentiero è largo più di un metro quindi anche per chi soffre di vertigini stando della parte interna non ci sono particolari problemi.


Finalmente, dopo un lungo cammino di due ore e quaranta minuti, riusciamo a scorgere in lontananza il tanto atteso rifugio Curò.

Arrivati al rifugio Curò , subito dietro possiamo ammirare lo spettacolare laghetto.

Pranzo al rifugio Curò
Pranzare al Rifugio Curò è stata un’esperienza che mi ha fatto riscoprire il piacere dei rifugi. Il rifugio ci ha accolto con un delizioso pranzo caldo, eccellente dolce finale, e una selezione di vini davvero interessante che ha esaltato ogni portata. Abbiamo gustato un tagliere del cacciatore (non fotografato perché spazzolato in un attimo), casoncelli e crostata. Tutto era veramente squisito.


Dati tecnici dell’escursione
Punto di Partenza: Valbondione 900 m s.l.m.
Punto di Arrivo: Rifugio Curò 1.915 m s.l.m.
Dislivello: 1.015 m
Durata salita: 2h 40min
Giudizio dell’escursione
Difficoltà della salita al rifugio Longo
Pranzo al Rifugio Longo
Bellezza del Paesaggio
Consigli per l’escursione
- Partire presto per evitare affollamento nei rifugi durante i weekend.
- Portare scarpe da trekking e abbigliamento a strati, il meteo in quota può cambiare rapidamente.
- Non dimenticare acqua e snack: il Rifugio Curò offre ristoro, ma è sempre meglio avere qualcosa di pronto lungo il percorso.
Verificate prima di partire che non ci sia l’apertura delle cascate del Serio, in tal caso potreste trovare un pò di casino
