La crisi dei CHIP

Fino a poco più di un anno fa chiunque avrebbe dato del matto di fronte all’affermazione: se rimanessimo senza CHIP?

Infatti dalla nascita dei primi PC c’è stata una corsa alla creazione di CHIP sempre più performanti con produzioni a ciclo continuo. La pandemia ha fermato questa macchina perfetta, ed oggi quello che sembrava un rischio remoto si sta trasformando in un’incubo. La crisi dei CHIP sta colpendo tutti i settori ed in particolare sta portando a un’aumento dei prezzi indiscriminato di tutti i dispositivi elettronici.

Giusto per farvi un’esempio un PC portatile che a Dicembre 2019 costava 400 € ovvero un prodotto entry-level ora ci costa 7-800 €.

I problemi dell’assenza di CHIP

I problemi dell’assenza di CHIP non hanno ricadute solo nel mondo dell’elettronica PC e affini ma vanno a colpire in maniera trasversale tutti i settori in cui sono impiegati dispositivi digitali.

Infatti i CHIP li troviamo un pò ovunque, dal faro LED della nostra auto al nostro frigorifero/forno. Tutti questi dispositivi che migliorano la qualità della vita stanno “scarseggiando” da mesi mettendo in crisi i produttori mondiali. Uno dei settori che più sta pagando questa crisi è quello dell’auto dove la mancanza di CHIP porta ai fermi delle linee produttive.

Possiamo fare a meno dei CHIP?

La risposta è NO, in quanto ormai siamo schiavi della tecnologia e quasi la totalità degli apparati dipende da un calcolatore elettronico più o meno complesso composto da diversi CHIP. Ormai dipendiamo da questa tecnologia e la scelta di affidare la produzione a pochi produttori ha portato a una dipendenza irrinunciabile.

Il perchè di una crisi annunciata

Le leggi di mercato dicono che la concorrenza garantisce evoluzione e qualità, ebbene nel mondo dei chip si è andati nel verso opposto. La produzione è rimasta in carico a sempre meno produttori che hanno sempre più monopolizzato il settore. Basti pensare che la voce grossa la fa la TSCM di Taiwan che detiene il 28% di quota di mercato mondiale.

Purtroppo la storia avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, infatti problema simile era già successo anni fa con le crisi delle memorie RAM, dove a causa di un terremoto c’era stato un fermo della produzione di un’importante azienda con conseguente impennata dei prezzi delle RAM. Aver ignorato questa eventualità ci ha portato a una delle più gravi crisi tecnologiche dall’avvento dei CHIP. L’offerta non riesce a pareggiare la domanda. Il caos più completo nel mondo dei notebook lo abbiamo avuto attorno a novembre/dicembre dove trovare un pò era come cercare il Santo Gral. Ora questa crisi sembra espandersi a macchia d’olio verso il settore dell’auto che sta soffrendo tantissimo la mancanza di CHIP.